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INTERPRETAZIONE MODERNA

Il concerto

Alla fine degli anni ’20, parallelamente alle predominanti ricerche sugli uomini rossi, l’attenzione di Sassu si rivolge ai soggetti sacri con la manifesta intenzione di attualizzarne l’iconografia.

Tale volontą, sicuramente motivata da un’esigenza personale, riscontrabile anche in pittori come Stanley Spencer e Henri Van Straten, ci riporta agli inizi del dibattito sull’arte sacra, influenzato dal modernismo di Maritain, che si svolge negli ambienti artistici milanesi dei primi anni ’30, avendo tra i suoi protagonisti anche Persico.

inizio pagina L'AMBIENTE DELL'AMBROSIANO

Ultima cena

L’artista in quegli stessi anni frequenta inoltre Giuseppe Gorgerino, anch’egli proveniente da Torino e vicino a Piero Gobetti, responsabile della terza pagina dell’Ambrosiano, ovvero uno dei "luoghi" per eccellenza della fronda intellettuale milanese.

Il giornale, in cui scrivono Elio Vittorini, Guido Piovene e Delio Tessa, annovera anche la presenza come critico d’arte di Carlo Carrą: il suo vice, Renato Birolli, svolge anche la mansione di correttore di bozze, sostituito due o tre mesi all’anno proprio dallo stesso Sassu.

inizio pagina SOGGETTI SACRI

Crocefissione

Un primo esempio di pittura sacra di Sassu č l’Ultima cena del 1929 in cui l’aspirazione al moderno si esprime nei commensali riuniti attorno alla figura di Gesł, abbigliati secondo i dettami della moda contemporanea, e nel paesaggio che si percepisce al di lą della stanza rappresentante la realtą urbana allora in piena evoluzione. Il clima del dibattito modernista si riflette anche in alcuni dei quadri esposti nel 1932 alla Galleria del Milione: Il figliuol prodigo, Deposizione e I figli di Isacco; nella stessa occasione Birolli presenta San Zeno pescatore.

Una quantitą di studi, disegni e acquarelli precede la realizzazione del primo quadro religioso in senso stretto, la Resurrezione che nel 1933 sarą esposta nella Prima mostra del Sindacato Nazionale delle Belle Arti a Firenze, cui avrebbe fatto seguito la grande Deposizione adesso in Vaticano.

Temi religiosi – per esempio diverse versioni di Crocefissione – sono largamente ripresi negli anni di guerra, caratterizzandosi per un allontanamento dall’iconografia tradizionale: la figura di Cristo rappresenta una sofferenza tutta terrena, e altrettanto terreno, lontano da ogni forma di spiritualitą, č il clima che si coglie nella serie dei Concili, a partire dal 1944.