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1928
olio su tela già dipinta
cm 70 x 70
Fondazione Aligi Sassu
e Helenita Olivares
Lugano

La vena sociale del primo Sassu, ancora intriso di futurismo, è qui restituita attraverso l’immagine di due figure al lavoro. Le forti dominanti cromatiche rosse e nere potrebbero suggerire un collegamento del dipinto a modelli espressionistici, conosciuti indirettamente in riproduzioni su riviste. In realtà il quadro si propone piuttosto come reinterpretazione del futurismo "classico": indubbio punto di partenza rimane Boccioni con il suo modello previatiano, ma si nota anche una corrispondenza di modi con l’amico Giandante X; questi, che portava avanti la sua ricerca in una condizione di isolamento artistico, tuttavia non scevro di contatti con gli artisti operanti a Milano, era andato sviluppando negli stessi anni un lavoro sulla figura.