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LA SCULTURA

Ciclista

Nel 1927 ha l’occasione di vedere sculture di Boccioni nello studio milanese del futurista Fedele Azari e ne è grandemente impressionato. Un altro scultore che ammira particolarmente in quegli anni è Ernesto De Fiori, conosciuto però indirettamente, attraverso le riproduzioni di una monografia pubblicata da Scheiwiller.

Da parte sua, Sassu incomincia a praticare la scultura, come sviluppo della ceramica, già alla fine degli anni ’30 – il Ciclista, del 1939, è la sua prima opera plastica – per dedicarsi più sistematicamente all’elaborazione di questa tecnica dopo la guerra, ad Albisola. Tra le sculture della maturità è in primo luogo da ricordare il Grande cavallo impennato del 1960, collocato in via Brera a Milano; tra le più recenti, Nuredduna, 1995, figura di sacerdotessa ispirata da un personaggio di un poema in catalano, di fine Ottocento, del majorchino Miguel Costa y Llobera.

Le sue ultime opere di scultura si distinguono per la concreta, sensuale matericità della forma, molto più sintetizzata rispetto alla precedente "scultura fiammeggiante".